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Capannori Rifiuti Zero: Ecco perché la zero waste funziona e non è un’utopia

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Capannori Rifiuti Zero: Era il 1997, la popolazione di Capannori si mobilita contro la costruzione di un inceneritore per i rifiuti solidi urbani, come da tante parti è successo da allora in poi, ma nel comune della Toscana sono andati oltre, non opponendo un semplice quanto mero rifiuto, ma proponendo un metodo di sviluppo alternativo e aderendo in maniera entusiasta alla strategia zero waste. Adesso questo comune di 45 mila abitanti arriva a differenziare l’83% dei rifiuti prodotti (2011), la cui produzione in 6 anni è calata del 21% (dati 2004-2010), mentre la bolletta per i cittadini è scesa del 20%, è stata introdotta la tariffazione puntuale  dal Gennaio 2013 e Rossano Ercolini (presidente di Ambiente e Futuro e  coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune) oltre a ritirare svariati premi, ultimo il Goldman Environmental Prize 2013, ha appena incontrato il Presidente USA Obama!

Ma andiamo con ordine, la strategia zero waste, elaborata da Paul Connet, è stata adottata per prima a San Francisco, ve ne avevo parlato, e mira a conferire lo zero per cento dei rifiuti solidi urbani in discarica entro il 2020, Capannori fu appunto il primo Comune italiano ad aderire (adesso sono 125 solo in Italia, ultimo Nocera Inferiore lo scorso primo Maggio, ma molte adesioni si riscontrano anche in Spagna).

Il primo grosso step si raggiunse eliminando i cassonetti e passando alla raccolta porta a porta, ciò permise di passare dal 30% al 70%, mentre l’obiettivo di riciclare il 75% entro il 2015 è già stato raggiunto e superato, siamo infatti  arrivati all’82% (dati 2010). Adesso l’adozione della raccolta puntale, ovvero i sacchetti sono dotati di microchip in maniera tale da sapere chi ha conferito cosa e soprattutto quanto. Chi produrrà meno immondezza, meno indifferenziato pagherà anche una tariffa rifiuti più bassa. Un modello vincente se si pensa che ad Aprile 2013 i cittadini di Capannori hanno prodotto il 6,5% in meno di rifiuti rispetto all’anno precedente, per la precisione 113,6 tonnellate di “non riciclabile” e 5,4 tonnellate in meno di materiali riciclabili. Nel 2012 nelle frazioni dove si è sperimentata la Tia puntuale la raccolta differenziata ha raggiunto il 90%. Insomma questa splendida avventura continua e soprattutto va sempre meglio, un modello vincente, amico dell’ambiente, del portafoglio e del lavoro. L’Italia ha circa 8 mila comuni e 125 adottano una politica zero waste, possiamo solo migliorare, vediamo di farlo alla svelta 🙂

PS: Adesso se ne parlerà a Roma in un convegno nazionale il prossimo sabato, 1° Giugno 2013. Non mancate se volete saperne di più, tutte le info nel manifesto sopra!

LINKS UTILI:

Ad aprile 2013 la produzione dei rifiuti è calata del 6,5%

Tia puntuale: la raccolta differenziata sale al 90%

Capannori, verso rifiuti zero nel 2020 – Analisi al Marzo 2011 (pdf)

Rossano Ercolini incontra il Presidente Barack Obama dopo aver ricevuto il Premio Goldman

Roma 1 giugno 2013: convegno nazionale sulla Legge Rifiuti Zero

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