Visto il mio lavoro di Web writer ho spesso a che fare con Google, perché occorre scrivere sia per il pubblico sia per i motori di ricerca, al fine di meglio posizionarsi, pur mantenendo la massima naturalezza espressiva e qualità di contenuti. Ragionavo allora su quante persone navighino su Google con un proprio profilo e sulla grande capacità del motore di ricerca di Mountain View di personalizzare i risultati che ci mostra in base alle nostre ricerche precedenti, in base agli interessi manifestati durante le nostre abitudini di navigazione, magari mediati da quelli dei nostri amici e conoscenti. Da un lato ci semplifica il lavoro perché orienta le nostre ricerca verso i nostri campi di interesse, ma dall’altro ci impedisce di sbagliare, ci costringe nel campo del già noto, affievolisce le possibilità di scoprire qualcosa di completamente nuovo e di alimentare la nostra curiosità con un elemento del tutto inatteso.
Mentre facevo questo ragionamento mi è capitato anche di leggere un bell’articolo a firma di Patrizia Gaboardi (artista del Gruppo Seven e autrice anche della foto sopra) sull’artista neozelandese Simon Denny, quello che in Analogue Broadcasting Hardware Compression – opera esposta alla Biennale di Venezia 2013 – schiaccia i televisori gli uni contro gli altri, con riferimento metaforico ad una società sempre più appiattita, in massima proprio “grazie” all’influsso dei social media (oltre che agli attuali schermi digitali sempre più sottili e sofisticati).
Cito liberamente dall’articolo di Patrizia: “Innovazioni tecnologiche continue per veicolare sempre più informazioni, in una continua evoluzione che ci costringe ad adattarci ed evolverci velocemente per capirci qualcosa, un autentico turbinio di informazioni in continuo movimento, in continua espansione, ma che alla fine, se si rimane troppo distratti e passivi… può finire con lo schiacciarci”.
Avere delle serp ottimizzate ci aiuta nel quotidiano a mettere ordine e filtrare il profluvio di informazioni che ci piovono addosso da ogni dove, ma utilizzare sempre e solo serp ottimizzate alla fine ci addormenta e ci impoverisce. Il mio consiglio è questo, ogni tanto navigate in anonimo, ne scoprirete delle belle 🙂
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