
Moltissime attività lavorative portano i soggetti che le svolgono a correre dei rischi per la loro salute. I datori di lavoro hanno l’obbligo di ridurre, per quanto possibile, tali pericoli, adottando misure che possono andare dall’uso di macchinari e strumenti più facili da utilizzare al formare i propri dipendenti sull’uso corretto di tali strumenti, fino all’uso di appositi dispositivi di protezione individuale. Sono detti DPI ed esistono per proteggere varie parti del corpo. In questo articolo si vuole parlare in particolare delle attività che mettono a repentaglio la salute delle orecchie, per svolgere le quali è possibile utilizzare appositi dispositivi di protezione.
I dispositivi antirumore
I DPI che permettono di ridurre il rischio di danni alle orecchie e all’intero apparato uditivo sono vari. I più diffusi sono da utilizzare all’interno del canale auricolare, come ad esempio tappi protettivi e inserti di varie forme e materiali. Per specifiche mansioni si utilizzano anche cuffie antirumore e apposite cuffie da fissare su caschi ed elmetti protettivi.
Che si scelga un tipo di dispositivo o l’altro è importante notare che esistono in commercio cuffie antirumore per un isolamento totale, così come cuffie intermedie, che proteggono il lavoratore da un’esposizione al rumore che non supera i 137 decibel. Lo stesso si può dire per gli auricolari, alcuni proteggono dal rumore fino a un limite di 135 decibel, pur consentendo di riconoscere la voce dei collaboratori o di avvisi e richiami. Altre tipologie di cuffie, invece, si possono sfruttare anche per livelli di rumore più elevati, anche di tipo impulsivo, e garantiscono maggiore isolamento dai rumori ambientali. La scelta va fatta considerando quindi la situazione del singolo addetto. Le normative riguardanti i DPI per la protezione dell’udito tengono conto anche delle particolari condizioni del membro del personale, che può essere particolarmente sensibile ai rumori.
Che tipo di rumore
Indicazioni precise sulla scelta e sull’uso dei DPI contro il rumore sono presenti nel Decreto Legge n°81 del 2008, dove sono indicati tre diverse soglie di rumorosità a cui i lavoratori possono essere esposti. Oltre a questo è importante tenere conto della mansione che il singolo addetto sta svolgendo, perché i DPI utilizzati non devono impedire alcuna sua attività. Si deve anche tenere conto del fatto che i rumori possono essere continuativi nel tempo o estemporanei; sono i cosiddetti rumori impulsivi ed è importante tenere conto anche di quelli nella scelta dei DPI.
La soglia minima del rumore superata la quale è obbligatorio indossare delle protezioni è di 85 decibel, inoltre il datore di lavoro ha l’obbligo di indicare con cartelli e segnali ben visibili le zone dell’azienda in cui sono presenti rumori forti. Dai 100 dB in su i rumori si devono considerare decisamente molto forti, tali da poter arrecare danni all’udito se avvertiti per lungo tempo; non solo in questi casi è obbligatorio indossare DPI idonei, ma è anche opportuno sostarvi per il minor tempo possibile. Rumori che superano i 160 dB possono causare danno fisico immediato.
Qualsiasi DPI che protegge l’udito deve indicare il livello di rumore che permette di ridurre; se un inserto per orecchie permette un abbattimento acustico di 30 dB, utilizzandolo in una zona soggetta a 100 dB di rumorosità la si attenua a 70 dB, che è una soglia del tutto accettabile e non dannosa.
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