Si narra che gli Dei liberarono un cigno con dei fiori di loto nel suo becco, che fece cadere a terra nel punto in cui Brahma avrebbe poi eseguito uno Yajna (in sanscrito o Yagna anglicizzato), cioé un sacrificio rituale consistente nel versare oblazioni, cioè doni, nel divino Agni, il Fuoco, che tutto purifica..
Ecco quindi che Pushkar significa “che nasce da un fiore..”.
Questa piccola cittadina del Rajastan è una delle quattro città Sacre dell’Induismo, raccolta attorno al suo lago anch’esso Sacro, dove ogni indiano sogna di poter compiere delle abluzioni specie se durante il plenilunio d’autunno, essa è l’unica avente un tempio dedicata al dio Brahma.
Altra particolarità è quella di essere l’unica città al mondo Vegetariana, vi è un check point nell’unico punto d’ingresso, una sorta di dogana, dove si dichiare di non avere con se ne carne, o meglio di non avere cibo non vegetariano, ne alcohol ne droga.. la cosa stupefacente è che per i turisti uno strappo alla regola, nei piani alti dei ghat, dove alloggiano i turisti, dove ci sono ristoranti e locali da essi frequentati, è possibile procurarsi ognitipo di droga e di alcolico.. ma non di carne.. per nessun motivo o ragione..
Altra curiosa abitudine è quella di vedere sciamare per le strade in libertà ogni tipo di animale, mucche, cammelli, scimmie, cani e via dicendo.. tutti liberi di fare i loro bisogni ovunque benché i pellegrini possano avvicinarsi alle acque del lago solo scalzi, e a fine giornata, fuori le case, vengono offerti loro gli avanzi dei pasti della giornata, quello che dalle nostre parti chiameremo l’umido e che noi riponiamo nei cestini della raccolta differenziata.. pensavo che anche i nostri avi facevano lo stesso, i nostri nonni nelle campagne davano gli avanzi e gli scarti agli animali,ai conigli, ai maiali.. e via dicendo.
Link utili:
– Servizio sul Corriere della Sera
– Sito turistico ufficiale della città di Pushkar
– E’ finita la fiera di Pushkar