Questa è la storia di due progetti simili, il primo si chiama “Incredible Edible” nasce in Inghilterra, presso Todmorden, cittadina inglese di circa 15.000 abitanti, tra le contea dello Yorkshire e il Lancashire ed è ormai maturo. Le aiuole e i parchi della città infatti adesso producono frutta, verdure e ortaggi così che la cittadinanza può ora nutrirsi con prodotti freschi e di stagione, ovviamente a km zero e da agricoltura biologica (fonte in inglese e fonte in italiano)!
Sul sito ufficiale alla voce chi siamo si legge (tradotto per voi):
Vogliamo garantire l’accesso a del buon cibo locale a tutti, in questo modo:
- lavorando tutti assieme;
- imparando – dal campo alle lezioni di cucina;
- favorendo lo sviluppo economico della città.
Urban Farming anche a Berlino:
Un progetto simile è in fase di attuazione anche a Berlino, 25 mila metri quadri nella zona industriale dismessa di Südkreuz, che entrerà in piena produzione nella primavera 2013, grazie anche alla collaborazione del Berlin Institute of Technology (fonte in inglese ).
Beacon Food Forest a Seattle, il Parco pubblico produce frutta gratis per tutti:
Il secondo progetto è davvero rivoluzionario, si chiama “Beacon Food Forest” è stato ideato a Seattle (Photo credit: papalars via photopin cc) ed altri non è che un parco pubblico di 7 acri (quasi 3 ettari adiacenti al Jefferson Park nel quartiere di Beacon Hill), che rimanendo in equilibrio naturale sia in grado di produrre soprattutto frutta gratis e a disposizione di tutti (animali compresi, si parla infatti di alberi da frutto come mele, pere, cachi, castagne, noci ma anche bacche commestibili, come mirtillo rosso e lampone, fonte in italiano e fonte in inglese).
Sul sito ufficiale sono chiariti anche gli obiettivi, ovvero di pianificare, piantare e far crescere un bosco “commestibile” che ispiri e riunisca attorno al progetto la comunità locale (“we are looking for Beacon Hill community members, local institutions and city wide volunteers to join together, build and grow a Food Fores“), al fine di coltivare e produrre il proprio cibo e recuperare l’ecosistema, riassumendo:
- Migliorare la salute della popolazione;
- Ridurre l’impatto climatico;
- Migliorare la sicurezza alimentare.