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Simon Danny

Google? Ogni tanto navighiamo in anonimo, ne vale la pena

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Visto il mio lavoro di Web writer ho spesso a che fare con Google, perché occorre scrivere sia per il pubblico sia per i motori di ricerca, al fine di meglio posizionarsi, pur mantenendo la massima naturalezza espressiva e qualità di contenuti. Ragionavo allora su quante persone navighino su Google con un proprio profilo  e sulla grande capacità del motore di ricerca di Mountain View di personalizzare i risultati che ci mostra in base alle nostre ricerche precedenti, in base agli interessi manifestati durante le nostre abitudini di  navigazione, magari mediati da quelli dei nostri amici e conoscenti. Da un lato ci semplifica il lavoro perché orienta le nostre ricerca verso i nostri campi di interesse, ma dall’altro ci impedisce di sbagliare, ci costringe nel campo del già noto, affievolisce le possibilità di scoprire qualcosa di completamente nuovo e di alimentare la nostra curiosità con un elemento del tutto inatteso.

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